Il consueto borsino granata di Carlo Quaranta: ecco chi sale e chi scende dopo 27 partite di campionato del Torino
Ancora troppe cose da sistemare nel Torino. Il nuovo anno ha portato in dote ai granata 16 punti in 12 giornate con una media di 1,34 punti a partita che è leggermente inferiore a quella di 1,40 ottenuta nelle 15 gare giocate da agosto a novembre. A compromettere in modo decisivo il trend sono state senz’altro le prime tre uscite del 2023 nelle quali sono stati totalizzati appena due punti in tre match tutt’altro che proibitivi contro Verona, Salernitana e Spezia. Permane l’instabilità di risultati e prestazioni con una squadra dai due volti anche all’interno della stessa partita: come ormai da prassi consolidata spesso l’approccio è buono, i primi tempi sono il più delle volte positivi mentre le seconde frazioni non sono all’altezza tanto che la classifica ristretta ai primi 45’ vedrebbe attualmente i granata al quinto posto mentre quella dei secondi tempi relegherebbe la squadra di Juric alla quartultima posizione. Si può discutere se ciò sia dovuto ad una questione di condizione/preparazione fisica o di rosa inadeguata o magari di entrambi i fattori e di altri ancora ma sta di fatto che la risoluzione di tale problema costituirebbe il passo decisivo verso il famoso salto di qualità. Un’altra situazione cui porre mano, magari mettendo in discussione anche la tattica della marcatura a zona, è quella delle palle inattive che sono costate tanti gol subiti (la media è del 30% circa del totale) e diversi punti in meno in classifica. Anche in questo caso, come per il calo graduale, il paradigma può essere rappresentato dal derby nel quale si sono verificate tutte tali criticità in modo fin troppo evidente. Il mercato invernale poi non ha inciso come auspicato, gli uomini a disposizione sono pressoché gli stessi ed anche numericamente non è cambiato niente (Ilic per Lukic, Vieira per Ilkhan, Gravillon che di fatto sostituisce il lungodegente Zima) e di conseguenza rispetto a novembre anche classifica e prospettive restano invariate con buona pace di Juric e delle sue ambizioni. Per ciò che concerne lo stato di forma dei singoli, l’infermeria che in questo periodo ha avuto diversi ospiti (da Vlasic a Ricci) va svuotandosi, ad eccezione di Zima e Lazaro, e dopo la sosta dovrebbero rientrare Mirachuk, Karamoh e per l’ennesima volta Pellegri. Il rendimento generale è piuttosto in linea con gli standard con la graduale crescita di Schuurs e Buongiorno, i picchi positivi di Sanabria e Karamoh e quelli negativi di coloro che hanno visto meno il campo per infortunio (in particolare Vlasic, Pellegri o Lazaro) o per scelta tecnica (vedi Seck). Questi ultimi due mesi, come al solito, saranno decisivi per il posizionamento della squadra e per il destino di molti singoli: l’impressione è che nel primo caso, a meno di stravolgimenti extra campo, questa sarà un’altra stagione interlocutoria mentre nel secondo la situazione di molti è legata a doppio nodo alle risposte sul campo ma soprattutto alla permanenza di Juric.
Chi sale
Sanabria: nel 2023 sta vivendo finalmente una vita da bomber: cinque gol in dodici partite (solo
Osimhen e Lautaro meglio di lui). Si è sbloccato nel momento giusto anche grazie ad una continuità di
impiego e ad una presenza più costante in area avversaria: emblematici i due gol recenti nel derby ed a
Lecce.
Karamoh: è stata la lieta sorpresa dell’ultimo mese (sebbene abbia dovuto saltare per infortunio le
ultime due gare). Da oggetto misterioso nella prima parte del torneo, ha poi trovato sempre più spazio ed
è stato prezioso soprattutto per il gol da tre punti contro il Bologna ma era andato in rete anche contro
l’Udinese, nel derby e contro la Fiorentina in coppa Italia. Tornerà disponibile dopo la sosta.
Gravillon: ha debuttato positivamente da titolare a Lecce convincendo definitivamente Juric che lo
ha confermato nella proibitiva sfida contro il Napoli. Senso della posizione e buona reattività potrebbero
convincere la Società a confermare il classe ‘98 che in questi giorni ha debuttato anche con la maglia
della nazionale del suo Paese, la Guadalupa.
Schuurs: l’ultima partita ha detto che non è stato all’altezza contro il miglior attaccante del
campionato ma nonostante ciò, l’ex Ajax sta disputando un campionato straordinario. Non solo non ha
fatto rimpiangere Bremer al centro della difesa ma è stato protagonista di giocate sempre più convincenti
e di una crescita costante che già lo proietta in chiave mercato ad una valutazione di 50 milioni di euro. Buongiorno: progressi continui e stagione della consacrazione per il difensore proveniente dalla
Primavera che il CT Mancini ha convocato in Nazionale per le partite di qualificazione ai prossimi
Europei. Interpreta a memoria il ruolo di centrale sinistro concedendo poco agli avversari e sganciandosi
per creare superiorità all’occorrenza.
Linetty: segnali di miglioramento dal punto di vista del dinamismo e dell’adattamento ai precetti di
Juric c’erano stati, gradualmente, già dopo qualche giornata. Ora il polacco è diventato ben più di
un’alternativa ai titolari e la prestazione eccellente contro il Bologna con conseguenti complimenti del
mister (e la riconquista della Nazionale) lo dimostrano.
Ricci: seppur bloccato da un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per qualche giornata, in
questo scorcio di stagione ha ulteriormente dimostrato di essere un punto fermo di questa squadra.
Suggerisce, cuce, insegue, va anche alla conclusione da fuori area dando valide alternative alle azioni.
Stabili
Rodriguez: chiamato a districarsi nel doppio ruolo di centrale ed esterno sinistro all’occorrenza, il
capitano non tradisce la fiducia giocando con pulizia e sostanza in appoggio con aperture e cross discreti e compiendo buoni salvataggi dietro seppur con qualche sbavatura nelle partite più difficili.
Miranchuk: continua a vivere di lampi con i quali magari al momento giusto illumina le partite con
bagliori inattesi (i gol a Verona e Fiorentina o l’assist a Singo contro il Lecce, il palo contro l’Empoli e
altre belle giocate) ma troppo spesso sparisce a lungo dal gioco e non lascia tracce, soprattutto nei secondi tempi.
Singo: nell’ultimo periodo ha avuto migliore continuità trovando anche due gol e altri spunti
interessanti in avanti. Anche in fase di ripiegamento vi sono stati visibili miglioramenti; tuttavia ancora gli
capita di commettere delle ingenuità fatali anche in situazioni di facile lettura come quando si è fatto
ubriacare da Kostic nel derby o in occasione del fallo laterale sbagliato che ha propiziato il primo gol del
Napoli.
Ilic: dopo l’inevitabile fase di rodaggio e le prime uscite con giri un po’ a vuoto, il “colpo” del mercato
invernale sta trovando la propria dimensione in granata lasciando intravedere visione di gioco, capacità di
verticalizzare e fornire assist vincenti (derby) ma anche quantità e agonismo (Lecce). Il centrocampista
mancino che Juric conosceva e voleva riabbracciare non può che crescere ancora nel finale di stagione.
Djidji: ormai definitivamente inserito negli schemi tattici di Juric (che non vorrebbe privarsene), ha
continuato ad essere impiegato con regolarità e costanza di rendimento al netto di disattenzioni e
imprudenze evitabili in alcune gare. In scadenza di contratto, il suo destino sembra legato più a quello di
Juric che all’esplosione di Gravillon.
Aina: nonostante l’assenza di Lazaro per infortunio e il periodo non entusiasmante di Vojvoda, ha
trascorso più tempo in panchina che in campo (gli è stato preferito anche Rodriguez) ed è stato impiegato soprattutto a partita in corso. In scadenza di contratto, non ha ancora dato motivazioni valide per guadagnarsi il rinnovo.
Radonjic: stabile nella sua instabilità: dal picco negativo nel derby (sostituito dopo 12’ dal suo
ingresso per indolenza), al riscatto di Lecce dove mette in mostra le sue qualità con giocate importanti ed in particolare con la discesa condita da assist vincente per Sanabria. Impiegato a singhiozzo anche per l’esplosione di Karamoh, deve guadagnarsi la conferma.
Adopo: in scadenza di contratto, il centrocampista dopo la pausa natalizia si è subito messo in mostra
siglando il gol qualificazione a San Siro contro il Milan negli ottavi di finale di Coppa Italia, certamente il
più importante della sua giovane carriera. Poi per lui solo spiccioli in campionato, difficile da valutare il
suo apporto. Bayeye: anche lui eroe decisivo nella qualificazione ottenuta in casa dei Campioni d’Italia con la fuga
sulla fascia e il preciso assist ad Adopo appena 3’ dopo il suo ingresso in campo che gli è valsa la
conferma a gennaio, poi si sono riperse le tracce salvo rivederlo sui social festante con Pogba subito dopo il derby.
Gineitis: classe 2004, il lituano ha debuttato in serie A contro il Milan facendo subito intravedere
personalità e qualche numero e non lasciando spazio all’emozione. Un’altra comparsa con la Cremonese e ora gli impegni con la sua Nazionale in attesa di ritrovare ancora un po’ di spazio in granata.
Chi scende
Vlasic: tornando dal Mondiale ha perso lo smalto del primo periodo tanto che non è più andato a
bersaglio ed anche le sue prestazioni sono state in calando. Per di più è stato vittima anche di un
infortunio muscolare alla coscia destra che gli ha fatto saltare quattro partite tra cui il derby ed è rientrato
solo prima della sosta. Oggi il suo riscatto non appare certo come sembrava a dicembre.
Vojvoda: sembra aver perso certezze e in questo periodo ha accusato più di qualche passaggio a
vuoto con infelici disimpegni difensivi per vie centrali che hanno regalato pericoli e probabilmente anche
qualche punto mentre in fase offensiva non è stato protagonista di assist importanti. Juric talvolta lo ha
bacchettato e, al momento, non sembra affatto certa la sua permanenza.
Milinkovic-Savic: dopo il Mondiale c’è stata una leggera flessione tra le prestazioni del portiere
serbo che ha incassato 16 gol (quanti ne aveva incassati nelle 15 giornate del 2022) restando sui suoi soliti standard, con delle lacune nelle (mancate) uscite e senza mai compiere parate decisive e facendo sembrare imprendibili i palloni finiti in fondo alla rete.
Seck: a gennaio sembrava il suo momento, Juric gli aveva dato fiducia e con Pellegri e Sanabria fuori
causa aveva trovato un posto da titolare contro Fiorentina ed Empoli lasciando buone impressioni
soprattutto contro i viola, poi è tornato nelle retrovie (anche lui scavalcato da Karamoh nel ruolo di
esterno) ed ha racimolato appena mezz’ora di gioco in due mesi.
Lazaro: il nuovo anno non è iniziato certo nel migliore dei modi per il terzino austriaco che, dopo
aver giocato contro Verona e Salernitana (suo l’assist per il gol di Sanabria), è rimasto fermo finora
saltando 11 partite a causa della rottura del legamento collaterale del ginocchio. Ora però potrebbe tornare tra i convocati e ad essere utile nel finale di campionato.
Zima: infortunatosi in allenamento a fine gennaio, è ancora ai box. Per lui è stata necessaria
un’operazione al menisco che lo terrà fuori ancora per circa un mese. Prima dell’infortunio era stato
impiegato da titolare contro la Salernitana e da subentrante contro la Fiorentina con buoni riscontri.
Pellegri: avrebbe dovuto sostituire Belotti ma finora il saldo è decisamente negativo per lo
sfortunato attaccante ex Genoa che ha collezionato appena 369 minuti, 11 presenze e 1 gol in campionato e non scende in campo dal 6 novembre. Inutile sottolineare che il 2023 è iniziato nel peggiore dei modi. Ora, altri guai permettendo, avrà la possibilità di rientrare e rifarsi ma un Sanabria in ottima forma non gli cederà spazio tanto facilmente.
Diciamo che se si avesse avuto la rosa disponibile ed in forma sempre, almeno per un 80% della stessa, ci sarebbe stata più continuità di risultati. Poi spesso abbiamo sbagliato diverse occasioni da gol a partita che hanno inciso sui risultati. Per i calci d’angolo, non avendo più bremer pobega… Leggi il resto »
Leggere tra “CHI SALE” i nomi di Karamoh e Gravillon fa un po’ pensare! I 2 più scanzonati da certi utenti (e anche in modo pesante, come feci più volte notare in passato) , che invece la critica unanime mette tra le note liete A suo tempo io e tanti… Leggi il resto »
Sei un mitico!
Non rispondo, di nuovo alle provocazioni di toro_e_basta
Che Schuurs valga 50 milioni non ci credo manco se lo vedo
Tu vatti a vedere il verona, o il vicenza che non gliene frega un caz.z.o a nessuno di quello che credi tu. Dai sció puré tu sció, su fuori che avete cagat.o il cazz.o era tutti!
@guidone che dire qui?
Leggi il commento di @T9
Dove la leggi la provocazione contro @ToroRiverforever?
La risposta meriterebbe una tua sottolineatura, credo
Farei di tutto per T9!
😁
non rispondo alle provocazioni di toro_e_basta, anche se usa l’altro nick
Chi non è schierato legge e si fa un’idea su chi impeste rebbe il sito (sezione commenti)
Il tuo tentativo di redenzione e trasformazione in Don Gnocchi è alquanto stravagante e patetico. Non si addice al re dei provocatori e al vate del copia incolla. Spero che il seminario non vada a buon fine. Il sito ha necessariamente bisogno del vero GD! Non mollare
non rispondo alle provocazioni di toro_e_basta, anche se usa l’altro nick
Chi non è schierato legge e si fa un’idea su chi impeste rebbe il sito (sezione commenti)
Resisti GD!!! Forza